Ci sono date che attraversano i decenni senza perdere il loro peso specifico. Il Primo Maggio è una di quelle: un simbolo che ci ricorda l’importanza del lavorare con dignità, soprattutto in un momento in cui la tendenza a “smaterializzare” ogni cosa, impegno umano compreso, è molto presente.
Il tempo del ricordo: le radici della Festa del Lavoro
Era il 1886 quando a Chicago migliaia di lavoratori scesero in piazza per reclamare la giornata lavorativa di otto ore. Quella protesta, che sfociò nei tragici eventi di Haymarket Square, divenne il simbolo di una lotta universale per la dignità del lavoro. Oggi, a distanza di quasi 140 anni, il Primo Maggio continua a essere un momento di riflessione sul significato del lavoro nella nostra società.
Dalle fabbriche dell’Ottocento, dove uomini, donne e bambini lavoravano fino a sedici ore al giorno in condizioni disumane, siamo arrivati a parlare di work-life balance, benessere psicologico e realizzazione personale. Il lavoro non è più meramente fonte di sostentamento, si è evoluto a strumento di emancipazione, di collettività e di dignità personale e di gruppo.
Dal diritto al lavoro alla qualità del lavoro
Se un tempo la battaglia principale era il riconoscimento dei diritti basilari, oggi la riflessione si è evoluta verso la qualità del lavoro e il benessere delle persone.
L’introduzione dei criteri ESG ha portato le aziende a riconsiderare il proprio ruolo nella società. E il Primo Maggio diventa un’occasione importante per fare una riflessione sul modo in cui è possibile contribuire concretamente al benessere dei propri collaboratori, valorizzando l’unicità di ogni ruolo e competenza all’interno dell’organizzazione. Ciascuna persona contribuisce a creare valore condiviso, facendo crescere l’azienda come logos di confronto, professionalità e sviluppo di competenze.
Oggi più che mai è necessario far prosperare una nuova consapevolezza basata sulla conoscenza di sé stessi e sulla comprensione degli altri come leva per lavorare meglio tutti insieme. È da questa base che il lavoro può diventare luogo di espressione, di crescita personale e di una cultura aziendale che valorizza davvero le persone.
Il tempo del presente: il valore del benessere lavorativo
Stiamo vivendo una transizione che tocca ogni ambito. E il lavoro non fa eccezione. Ci interroghiamo – come individui e come parte di un tessuto aziendale – su come continuare a produrre valore senza esaurire le risorse naturali e anche quelle umane. Fenomeni come burnout, precarietà, sfiducia o frustrazione sono indicatori di un sistema che ha bisogno di essere ripensato. Il lavoro non può più essere vissuto come una “fatica inevitabile”, ma come un ambito da migliorare costantemente, per favorire benessere, collaborazione e sviluppo – dentro le imprese e a livello sociale, nel senso più ampio del termine.
In TOSTI, partiamo dalle persone.
Mettere al centro chi lavora significa creare condizioni per crescere, cooperare, apprendere in modo continuo. Per questo motivo investiamo in formazione trasversale, affianchiamo ogni nuovo collaboratore con un percorso di onboarding, lavoriamo sul benessere organizzativo con strumenti di ascolto e una presenza strutturata di supporto psicologico in azienda.
Un passaggio importante è stato l’introduzione dei principi del Toyota Production System (TPS) promossa da Ilaria Tosti all’interno dell’azienda. Questa filosofia di produzione e gestione aziendale sviluppata da Toyota Motor Corporation in Giappone tra gli anni ’50 e ’70, rappresenta un modello di coinvolgimento attivo di tutte le persone per il miglioramento dei processi, che stimola il pensiero critico e valorizza il contributo di ciascuno.
Nel contesto della Tosti, l’elemento distintivo è stata l’integrazione di questo modello con la comunicazione assertiva e il supporto psicologico in azienda, con l’obiettivo di stimolare un atteggiamento di imprenditorialità personale, di consapevolezza e responsabilità nel contribuire al miglioramento continuo in ogni collaboratore, rendendo più fluide le relazioni e più chiara la direzione comune.
È da questi presupposti che parte anche la nostra idea di sostenibilità: dalle relazioni che rendono il lavoro un luogo di responsabilità condivisa. I temi ambientali e di governance sono parte del nostro percorso, ma la leva decisiva resta la qualità del lavoro quotidiano. E le persone che lo rendono possibile. Per tutte queste ragioni per noi questa festa rappresenta la celebrazione del Lavoro come spazio di valorizzazione delle persone, di realizzazione, di sviluppo delle competenze e di crescita collettiva.
Ogni cambiamento nasce da una scelta concreta.
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Il tempo del futuro: lavoro come atto evolutivo
Pensare al futuro del lavoro non significa solo implementare l’ultima innovazione tecnologica, ma costruire condizioni e strumenti di lavoro che evolvano insieme alle persone. Parliamo di formazione, sicurezza, crescita professionale, ma anche di ascolto, motivazione, benessere.
Un lavoro sostenibile è quello che non consuma chi lo fa. Che lascia spazio alla qualità, non solo alla quantità. Che si prende cura, mentre costruisce valore, inserendo l’azienda come parte integrante di un ecosistema sociale, ambientale, economico nella sua accezione più ampia.
Perché il 1° Maggio parla anche di noi
Celebrare il lavoro significa più che mai scegliere come lavorare, per cosa, con chi e per quale mondo. Il Primo Maggio diventa quindi un promemoria collettivo per restituire al lavoro quel valore che non è solo produttivo, ma di costruzione. Di identità. Di senso. Di comunità. Un invito simbolico a ricordare da dove veniamo, a guardare come stiamo lavorando oggi. E a scegliere, ogni giorno, che tipo di valore vogliamo generare con il nostro lavoro.
“La centralità della persona crea naturalmente un ambiente di lavoro armonioso dove la cooperazione permette di soddisfare al meglio le esigenze dei clienti, generando valore per tutti gli stakeholder.” Questo è il nostro impegno, oggi e sempre.
In Tosti crediamo in questo tipo di lavoro. Un lavoro fatto con cura, con responsabilità e con l’impegno a lasciare un segno che vada oltre la giornata lavorativa. E celebriamo questa data continuando a scegliere, un modo di lavorare trasformativo per le persone, per il territorio e per l’azienda, restando fedeli ai nostri valori fondanti di consapevolezza, fiducia, dinamicità e radicamento.